sabato 16 giugno 2012

A Levaldigi


"Lunga e diritta correva la strada" attraversando i vari paesi che da Cuneo si incontrano in direzione Torino. Alla periferia di Levaldigi spicca l'aeroporto internazionale, che dà un tocco di super-modernità a questa zona assai provinciale della "Granda". Il paese, tuttavia, ha un aspetto statico, come se il tempo, lì, si fosse fermato. Ad avvalorare la sensazione contribuisce questa rivendita di tabacchi, sia per l'insegna esterna, sia per come si presenta al suo interno.


Accanto all'entrata, è posta la lapide ai caduti e ai reduci della Prima Guerra Mondiale di Levaldigi. I fili penzolanti, che alimentano i due fanali laterali all'entrata della rivendita, svolazzano con abbondante lunghezza, incuranti delle vigenti regole degli impianti a norma. Naturalmente entro. Anche all'interno si ripropone un insieme similare all'aspetto esterno. L'olfatto è subito colpito da un forte odore di bollito, anche se sono appena le undici del mattino. C'è il negozio con articoli di prima necessità e il retrobottega, da cui giunge la voce della moglie interrogata sul prezzo dell'articolo che acquisto. Un vero e proprio flashback!
Inutile negare che queste situazioni mi piacciono e mi stuzzicano. Una delle riflessioni che mi sorgono spontanee è: questa libertà, questa italianità è quel qualcosa che i tedeschi ci sollecitano a rimuovere per "adeguarci" ed "allinearci" al passo coi tempi?


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