martedì 24 agosto 2010

Eleganza e consolazione

Palma Washingtonia Filifera
Parco dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure

Nel vagabondaggio ospedaliero cui mi sono dovuta sottoporre durante questa zoppicante estate, durante le attese, se non ero reclusa in qualche reparto bunker, ho potuto godermi lo spettacolo delle piante che popolano i giardini dei nosocomi. Nessun parrucchiere poteva acconciare meglio questo esemplare di Palma Washingtonia Filifera: una splendida cascata di fiori daranno vita, in seguito, a piccolissimi datteri della cui commestibilità nutro seri dubbi, ma tuttavia esteticamente affascinanti.

Palma e Abete Bianco (se errato, correggete!)

Peculiarità della Riviera Ligure è poi la convivenza di piante desertiche ed esemplari alpini, in questo caso in un rapporto strettamente ravvicinato. Gli steli nudi della palma daranno poi vita all'infiorescenza di cui sopra, mostrandoci ancora una volta la grandiosità della Natura.
Negli ambiti ospedalieri, i parchi rappresentano una variabile "curativa" solo che si pensi ai motivi per cui ci si bazzichi. Sono una nota di estremo sollievo ai pensieri che inevitabilmente si hanno trovandosi nei paraggi e dispero quando vedo che quei giardini non sono curati a dovere o quando, recandomi in nosocomi di nuova generazione, questi ne siano completamente privi.
Anche l'anima rinfrancata può dare una mano nella guarigione.

3 commenti:

Stefano Anfosso ha detto...

L'importanza terapeutica del verde nei nosocomi è chiara e codificata da lungo tempo, soprattutto nelle degenze medie e lunghe. Ma è altrettanto chiaro che, nei rapporti sporadici con edifici ospedalieri, il verde, di struttura e/o di dettaglio, rappresenti un elemento lenitivo di tensione psicofisica. In realtà nei nostri nosocomi, anche di recente realizzazione, il verde rappresenta un aspetto molto marginale sia come residuo di passati impianti (e meno male che qualcuno in passato a pensato a inserire gli alberi)sia come arredo recente. Ad esempio, in un recentissimo passato ho frequentato spesso il centro tumori di Candiolo, struttura estremamente brilllante da un punto di vista medico ma assai scarno e squallido per quanti riguarda il suo inserimento ambientale e paesaggistico. E' chiaro che lo spirito di chi è costretto a frequentare tale ambiente volgeva a considerazioni ben più profonde, purtroppo, ma sono convinto che la costrizione e visoni più "naturali" avrebbe aiutato molto. Un'ultima considerazione che, per me che sono un gestore del verde, ha una importanza fondamentale,: i costi delle manutenzione sono spesso proibitivi per il bilanci attuali della ASL, quindi il verde è spesso visto come una tara da cui liberarsi velocemente. Sic transit gloria mundi.

cinema&libri ha detto...

Spero proprio che il tuo 'girovagare' fra ospedali sia motivato dal 'tagliando' cui ciascuno di noi deve 'periodicamente'e saggiamente sottoporre la 'macchina'.. Recentemente ci avevi informato delle tue ottime 'condizioni' anche 'muscolari' e mi auguro che tale stato positivo permanga e prosegua per cento e più anni ... con l' " osservanza " al tipo di 'cibarie' che mi ero permesso di farti per l' occasione. Un caro saluto da Nemo.

Alberto ha detto...

Purtroppo, come dice anche Stefano, il verde costa e non viene considerato come terapeutico. E' questa anche, assieme a tante altre, una carenza della medicina occidentale.